sabato 29 ottobre 2011

Sette canzoni: Francesco De Gregori


Dopo Neil Young, Peter Gabriel, Cure, David Sylvian e Massive Attack è il turno del primo italiano: un artista che ormai da una vita fa parte del gruppo dei miei numi tutelari.
Negli anni settanta c'erano i festival alternativi della gioventù: una realtà che ho vissuto di sfioro. In una cittadina delle mie parti con forti movimenti underground e di controcultura, a fine estate si organizzava una tre giorni di musica; e fu lì, a 16 anni, che vidi il mio primo concerto (di nascosto ai genitori).
Fu sempre lì che avvenne il primo incontro con De Gregori. Quella sera suonarono in sequenza: lui, da solo con la chitarra (brani da Rimmel e dall'appena uscito Bufalo Bill); Claudio Lolli con la sua band che presentava Ho visto anche degli zingari felici e infine Napoli Centrale con James Senese. Un bel battesimo!
Veniamo alle sette canzoni: scelta molto difficile, visto il repertorio enorme che abbraccia quattro decenni, ma il gioco è questo e anche chi legge è invitato ad indicare le canzoni preferite o anche solo una a cui è particolarmente affezionato.

Bene 1974
Volevo iniziare con una canzone del periodo pre Rimmel; ce ne sono tante che ho amato. Alla fine la scelta è andata su uno dei brani più dolci e intimi, probabilmente ispirato alla figura della madre. De Gregori ha definito Bene una canzone privata e dal vivo non l'ha mai cantata.

Pezzi di vetro 1975
Gli arpeggi e gli accordi di questa canzone erano diventati un'ossessione. L'unica canzone di Rimmel che quando la suonavo c'era sempre qualcosa che non andava. Finché un giorno mi venne in soccorso l'ultima pagina di Ciao 2001 che settimanalmente pubblicava lo spartito di una canzone. E' sempre stata una delle mie preferite. Nel 1992, in Povero me, De Gregori si autociterà cantando: Cammino da sempre sopra i pezzi di vetro, e non ho mai capito come.

Atlantide 1976
Melodia dolcissima per pianoforte e chitarra con un testo malinconico ed enigmatico che ha il potere di trasportarti altrove.
...rubatele pure i soldi rubatele anche i ricordi 
ma lasciatele sempre la sua dolce curiosità 
ditele che l'ho perduta quando l'ho capita 
ditele che la perdono per averla tradita.

La Storia 1985
Come nei tuffi, anche nelle canzoni c'è il massimo coefficente di difficoltà. In questo caso un argomento estremamente ostico da affrontare; un campo minato dove il rischio della retorica è in ogni riga e in ogni parola, di pari passo a quello della scontatezza. E lui che fa? Ti cuce in pochi versi una poesia dal soffio epico con passaggi memorabili.

Il bandito e il campione 1993
Una delle canzoni che mi diverte di più suonare. Il lato griot di De Gregori, insieme a Faber uno dei pochi veri cantastorie moderni della musica italiana. "Se non avessi ascoltato le sue canzoni, non avrei scelto questo mestiere". (De Gregori a proposito di De André).

L'aggettivo "mitico" 2001
Dopo cinque anni senza novità, De Gregori uscì nel 2001 con un capolavoro: Amore nel pomeriggio, vincitore della Targa Tenco. Questo è il brano d'apertura che rimanda alla formazione dylaniana del cantautore romano: una visione lucida e quasi apocalittica del mondo globalizzato: le guerre (la sanguinaria guerra dei predatori e la serena guerra degli aviatori e gli uomini col machete sui fuoristrada, gli uomini a piedi nudi lungo la strada); il disastro ambientale (la fuga degli animali, l'inondazione e la foresta che diventa fumo le stelle pakistane che esplodono sulla frontiera);
la sovracomunicazione che crea un indistinto rumore di fondo; l'irruzione della rete.

Sempre e per sempre 2001
Per chiudere, il mio inno sentimental-politico. Un testo che colpisce il cuore e che trasuda vita e poesia.

giovedì 27 ottobre 2011

Impara a ballare con The Black Keys

Uscirà il 6 dicembre il nuovo album dei Black Keys: titolo El Camino. Per chi come me ha apprezzato Brothers (nella lista della teiera dei primi 10 album del 2010), una data da segnare. Nel frattempo ci si può tenere in allenamento imparando le mosse di ballo che ci vengono proposte nella prima anticipazione che si intitola Lonely Boy.
Sempre più fuori di testa il duo di Akron (il 30 gennaio 2012 all'Alcatraz).

martedì 25 ottobre 2011

Arcade Fire e Beck con Neil Young

All'appuntamento della Bridge School Benefit, concerto di beneficenza organizzato da 15 anni da Neil Young per la fondazione da lui creata, quest'anno c'erano altri canadesi d'eccezione: gli Arcade Fire Beck. 

lunedì 24 ottobre 2011

Florence n° 1

Complici la febbre ed un terribile mal di gola, per due giorni ho ascoltato e riascoltato nel mio lettuccio Ceremonials e non riuscivo più a fermarmi. Un disco magico che non solo riprende Lung ma riesce ad andare oltre, in territori irraggiungibili ai più (parlando dell'attuale scena pop-rock). Un talento che si manifesta con una gamma impressionante di soluzioni vocali sorrette da cori celestiali, dall'immancabile arpa e da un fantastico lavoro alle percussioni (ormai due veri marchi di fabbrica). 
Qui chiudo perché la lucidità è già in calo, ma penso che di questo disco si parlerà a lungo. Lunga vita a Florence e alla sua macchina.

A mente fredda (tre giorni dopo)
Diciamo che la febbre e un'esaltazione frettolosa mi hanno indotto un po' ad esagerare. La sostanza non cambia di molto: da 9 passo a  8.

giovedì 20 ottobre 2011

Feist - The bad in each other

Meraviglia di pezzo, sempre dal suo ultimo lavoro intitolato Metals.
Feist dal vivo al Later with Jools Holland accompagnata da Mountain Man (in realtà un trio femminile Appalachian folk).

martedì 18 ottobre 2011

This must be the place: luci e ombre

La critica è stata divisa fin dalla presentazione a Cannes (ma perché far passare così tanti mesi per l'uscita?). Difficile eguagliare la genialità pop de Il Divo. In ogni caso, nel bene e nel male, una svolta per il cinema di Sorrentino. 

Lezione di makeup in ascensore















LUCI

I dialoghi pungenti e le battute fulminanti di Cheyenne:
Una rockstar non dovrebbe avere figli. Magari ti esce fuori una stilista strampalata.
Non sto cercando me stesso: sono in New Mexico, non in India.


L'originalità, l'eleganza estetica e la potenza visiva di Sorrentino (su questo fronte, in Italia nessuno come lui) totalmente a suo agio in situazioni e location nuove per il suo cinema.

La prova di Sean Penn:
La capacità di far vibrare e recitare ogni parte del corpo. Ottimi come sempre gli attori diretti dal regista napoletano.

OMBRE
Qualche deja vu di troppo sulla provincia americana.

Nei film precedenti il regista ci aveva stupito con colonne sonore eccezionali. Anche questa mi è piaciuta, ma siamo più nella normalità (quella forse a cui aspira Cheyenne).

Quello che ho indicato come un pregio rischia di diventare un limite, cioè il virtuosismo che sfocia in manierismo e la pretesa di rappresentare personaggi senza supportarli con un minimo di storia.

lunedì 17 ottobre 2011

Zen Circus - La democrazia semplicemente non funziona

Una delle undici canzoni di Nati per subire. In attesa di Midnight (R)Evolution che esce domani, arriva da Pisa uno dei migliori album italiani usciti quest'anno.
Streaming su rockit.it

sabato 15 ottobre 2011

People of the world: rise up!







962 città e 85 Paesi.
Speriamo in una bella manifestazione: incazzata sì, ma soprattutto pacifica e colorata. Ho persone care che sono andate a Roma a rivendicare il loro futuro.
Quando l'ingiustizia diventa legge, ribellarsi è un dovere.

Aggiornamento e breve riflessione su ciò che è successo
"Parlamentari o facinorosi, è il destino di questo paese che poche centinaia di coglioni lo debbano rovinare" sudsoundsystem
Purtroppo non è andata bene; come ha scritto Gilioli che abita nei pressi di San Giovanni e ha visto visto diverse cose in diretta, è evidente che stasera c’è chi brinda per come sono andate le cose. Non solo Berlusconi e i suoi scagnozzi, ma tutti i partiti che storicamente sono allergici ai movimenti autonomamente organizzati.
Una domanda: come è possibile che un gruppo come questo (poche centinaia) sia in grado di mettere a ferro e fuoco una città quasi impunemente. Ad esempio hanno assaltato e incendiato una caserma che si trovava lungo il percorso e che era stata lasciata completamente (volutamente?) sguarnita dalle forze di polizia.
Poi succede che se in Piazza San Giovanni continuano a lanciare lacrimogeni a caso, usare idranti e a fare il carosello coi blindati rischiando di investire le persone, una parte dei manifestanti si incazza e reagisce. 

 Qualcun altro ci ha anche provato a fermarli.

venerdì 14 ottobre 2011

This must be the day

Avere delle aspettative così per un film in uscita mi capita al massimo due, tre volte all'anno. Perché uno come Sorrentino che ha realizzato in maniera geniale un'opera "impossibile" come Il Divo, merita un'attenzione particolare. Per quanto mi riguarda, da L'uomo in più in avanti, è sempre riuscito a conquistarmi creando qualcosa che nel cinema in italiano non c'era.
E' stata dura, ma sono riuscito a non leggere quasi niente (il trailer mi è toccato vederlo al cinema).

A sinistra uno dei cento manifesti creati da studenti universitari e del liceo artistico al termine del workshop di creatività applicata tenutosi a fine settembre in occasione del trailer film fest.

martedì 11 ottobre 2011

Evviva la Bulgaria che ci ha fatto dono del Pippero (tributo agli anni 90')

















Dopo gli anni 60 - 70 e 80 siamo alle sfide finali a suon di compilation nel blog di Lozirion. Questa volta ho dovuto scegliere venti fra i dischi dei gruppi e degli artisti che più ho amato e ascoltato negli anni '90, un decennio che mentre per la musica sembra finito l'altro ieri, per il web (come si nota dal collage) è archeologia.

La Compilation
(se volete, potete votare qua)

1. The Charlatans - The only one I know  1990
2. R.E.M. - Losing my religion  1991
3. Red Hot Chili Peppers - Under the bridge  1992
4. The The - Dogs of  lust  1993
5. Pearl Jam - Dissident  1993
6. Lenny Kravitz - Are you gonna go my way  1993
7. Morphine - Buena 1993
8. Portishead - Glory Box  1994
9. Massive Attack - Karmacoma  1994
10. Alice in Chains - No Excuse  1994
11. Soundgarden - Black hole sun  1994
12. Stone Temple Pilots - Interstate love song  1994
13. The Cranberries - Zombie  1994
14. Alanis Morrisette – You oughta know  1995
15. Smashing Pumpkins - 1979  1995
16. P.J. Harvey - C'mon Billy  1995
17. Kula Shaker - Govinda  1996
18. Fabrizio De André - Smisurata preghiera 1996
19. Radiohead - Paranoid Android  1997
20. Aimee Mann - Save me (Magnolia soundtrack) 1999

E' solo un gioco, ma è stata dura lasciarne fuori. Due in particolare mi stanno a cuore per motivi nostalgici, oltre che per il loro valore:
Elio e le Storie Tese
Inarrivabili nel loro genere: fuochi d'artificio verbali e invenzioni a raffica per tutto il decennio. Ho scelto Pippero, ma poteva essere Mio Cuggino o Uomini col borsello e via dicendo.
Julian Cope
"Una delle carriere musicali più geniali e sregolate della musica rock" (Scaruffi)
Nel 1991 Peggy Suicide è stato uno dei dischi che ho più ascoltato. Nelle diciotto canzoni che lo compongono Cope è riuscito a condensare tutto il meglio delle sue produzioni precedenti. Il brano scelto è East Easy Rider.

lunedì 10 ottobre 2011

Feist - Metals

Metals è uno dei migliori album di questo inizio d'autunno. Bella e brava la cantautrice canadese con il suo sound vellutato, fatto di canzoni dall'ascolto non immediato, sospese tra folk e pop di classe con venature jazz. Il richiamo (con tutti i dovuti distinguo) va istintivamente ad una grande artista sempre del Canada.

venerdì 7 ottobre 2011

Think in-different

gnospa.tumblr

"Nel 1985 Think different significava per Apple non adeguarsi alla massa, rifiutare l’omologazione, ricercare la propria personalità anche attraverso un prodotto tecnologico. Ora che centinaia di milioni di persone nel mondo “pensano differentemente la stessa cosa” attraverso Iphone, Ipad, Imac… come la mettiamo?" unblasfemo.tumblr



Riapre Nonciclopedia:
“Con Vasco è tutto chiarito. Gli lasceremo scrivere la pagina di Ligabue”. 

waxen.tumblr


                      IL TEMPO FUORI DAL TEMPO

D'altra parte non si può pretendere troppo: stiamo parlando del giornale (?) diretto da Sechi, garzone di bottega specializzato nelle arrampicate sugli specchi.
















mercoledì 5 ottobre 2011

Road movies

Tutti i luoghi sono buoni per concepire un film, ma solo uno è il luogo perfetto: il viaggio. Paolo Sorrentino

Aspettando This must be the place, la mia personale selezione dei 10 road movies preferiti.

Il sorpasso - Dino Risi, 1962
Trintignan: Sembra di essere in Inghilterra.

GassmanPer la campagna? TrintignantNo, è che viaggiamo sempre sulla sinistra.

Faster Pussycat, Kill! Kill! 
- Russ Meyer, 1966
Ho conosciuto Russ Meyer una ventina d'anni fa vedendo casualmente questa pellicola fuori di testa ambientata nel deserto californiano del Mojave. La recensione nel blog di Robydick.




















Easy Rider - Dennis Hopper, 1969
Un genere che ho iniziato ad amare proprio dopo aver visto questo film.

Punto Zero - Richard C. Sarafian 1971
Kowalski (Barry Newman) deve arrivare da Denver a San Francisco su una Dodge Challenger dal motore elaborato con la polizia alle calcagna. Super Soul, DJ cieco di una radio, ne narra le gesta e sostiene la sua fuga: Questa stazione viene ribattezzata Kowalski in onore dell'ultimo vero eroe americano per il quale la velocità è sinonimo di libertà dell'anima...

Drugstore Cowboy - Gus Van Sant, 1989
Di soliti i film sulla droga scadono nel moralismo o nel patetico. Van Sant invece conosce bene la materia e gira a Portland (la sua città natale) un road movie duro e realistico ambientato negli anni '70 che videro annegare il sogno della controcultura nelle sostanze stupefacenti.
La maggior parte della gente non ha idea della sensazione che proverà tra cinque minuti, per un tossicomane invece è diverso: lui lo sa, gli basta leggere un'etichetta. (Bob, interpretato da un eccezionale Matt Dillon)

Thelma e Louise - Ridley Scott, 1991
Volo finale nel Grand Canyon e relativo fermo immagine che sono entrati all'istante nella storia del cinema.











Una storia vera - David Lynch, 1999
Il Lynch che non ti aspetti: poetico, malinconico e rurale in una sorta di elogio della lentezza e della vecchiaia. "Un road movie a 15 Km all'ora" (com'è stato definito).
Vuoi andare nel Wisconsin con un tagliaerba? (Rosie)

I diari della motocicletta
- Walter Salles, 2004
Nel tempo che abbiamo trascorso viaggiando è cambiato qualcosa, qualcosa a cui dovrò pensare molto seriamente. C'è tanta ingiustizia. Ernesto Guevara (Jean Pierre Noher).
















Into the wild - Sean Penn, 2007
Tanto ho sofferto quanto ho gioito e mi sono identificato per la stessa filosofia che ispirava le mie fughe giovanili. Un film che mi ha conquistato e lasciato senza filtri critici. Se poi aggiungiamo una colonna sonora del genere...
La felicità è reale solo quando condivisa.

The road - John Hillcoat, 2009
On the road più cupo che si sia mai visto, ambientato in un pianeta sconvolto da una catastrofe misteriosa. Tratto dal romanzo di Cormac McCarthy, vincitore del premio Pulitzer nel 2007.

La lista era un po' più lunga. Voglio citare anche: Duel, Little Miss SunShine, Cuore selvaggio, Sideways.

lunedì 3 ottobre 2011

Quando i cinema riaprono














Gran bella storia a pochi chilometri da casa. Un sala cinematografica ottimamente ristrutturata ha riaperto dopo quasi vent'anni dalla chiusura. Un incoraggiante segnale di resistenza alla dittatura delle multisale, ai milioni di occhiali di plastica (ma sono biodegradabili?) e ai venti minuti d'orologio di pubblicità da sorbirsi prima dell'inizio della proiezioni e fra i due tempi. 
Oltre a svariati western, ricordo che da bambino nel vecchio teatro vidi 2001 Odissea nello spazio, ovviamente senza capirci niente [1]; ma la potenza di quelle immagini è rimasta indelebile stampata nella mia memoria, come tutti i film di mister K. del resto.

[1] "Will someone tell me what the hell this is about?'' (Qualcuno sa spiegarmi di che diavolo parla?)
Rock Hudson uscendo dal cinema alla prima del film. (fonte IMDB)