lunedì 20 maggio 2013

Miele (Please, Please, Please, Let Me Get What I Want)















Miele è una giovane donna che viaggia per la penisola aiutando i malati terminali ad andarsene dolcemente per mezzo di un barbiturico ad uso veterinario (illegale in Italia) che si procura in Messico. Questo suo lavoro, molto ben remunerato e svolto con estrema convinzione, è anche il grande segreto che non condivide con nessuno. L'incontro/scontro con un anziano e cinico ingegnere, nuovo potenziale "cliente", sconvolgerà i suoi schemi e le sue certezze.
Per l'esordio al lungometraggio Valeria Golino non poteva scegliere un tema più delicato e destabilizzante come quello della morte declinata nella forma del suicidio assistito. Missione compiuta grazie ad un racconto svolto soprattutto per immagini, senza tante sovrastrutture, proclami o scorciatoie ideologiche, sorretto dalla prova maiuscola dei due protagonisti: Jasmine Trinca e Carlo Cecchi. Un film che si collega degnamente ad un filone (Le invasioni barbariche, Mare dentro) che scuote le certezze squarciando il velo dell'ipocrisia su un tema etico di fondamentale importanza che riguarda tutti noi e che troppo spesso fingiamo di ignorare. Apprezzato ed applaudito a Cannes. Per me uno dei migliori film italiani usciti quest'anno.

Molto bella la colonna sonora (autentico rifugio di Miele/Irene nei tanti momenti di solitudine) con Thom Yorke, The Shins, Caribou (Found out), Shearwater (Rooks) e Talking Heads (Nothing but flowers, concessa da D. Byrne ad una cifra simbolica).
A proposito di musica, negli ultimi minuti in attesa del trapasso, le persone scelgono un brano d'addio: a me viene in mente Please, Please, Please, Let Me Get What I Want degli Smiths (canzone dolcissima dal titolo simbolico), ma ne avrei tante altre, troppe.
Forse basterebbero il silenzio o il rumore del mare e del vento.

6 commenti:

  1. Non l'ho ancora visto, ma uno come me che, oltre agli splendidi e intensi Mare dentro e Le invasioni barbariche, ha amato (e recensito) You don't know Jack e Million dollar baby, non può non segnarselo.
    Un abbraccio, caro amico.

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  2. E' vero! Mi ero dimenticato di aggiungere lo splendido film del vecchio Clint!
    Ricambio l'abbraccio

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  3. Lo vedrò, anche so fin da ora che starò male, come anche nel bellissimo Million Dollar e tutti gli altri film simili.
    E' un argomento delicato, che sento sempre più insistentemente (pur non avendone un motivo..).

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  4. @ Mr Hyde:
    In realtà non fa stare male più di quanto non stimoli a riflettere per mezzo di immagini, musica e narrazione.

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  5. Mi manca questo film (l'ennesimo infortunio alle gambe mi ha bloccato nella settimana che era in cartellone), ma lo recupererò in estate, come prometto sempre (e spesso ci riesco). Adoro come sai la Trinca, e pure Cecchi è uno dei nostri vertici. Argomento interessante...

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  6. @ Diego
    Riprende il filo di Bellocchio in maniera anche più interessante.
    Cecchi soavemente cinico e disilluso.

    Auguri di pronta guarigione!

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