giovedì 16 settembre 2010

Metropia

Una società impaurita e decadente dove le città sono collegate con La Metro, l'unico sistema di trasporto funzionante, in grado in pochi minuti di far viaggiare le persone da una capitale europea all'altra. La Trexx, una potente multinazionale, può controllare la mente di una parte della popolazione mandando avvisi e messaggi pubblicitari attraverso una misteriosa voce interiore. La TV trasmette Il Rifugio, un seguitissimo reality-quiz a premi per clandestini: chi arriverà in fondo riceverà come premio la possibilità di restare in un'Europa che sopravvive con le risorse energetiche al collasso. Siamo nel 2024.
Un futuro da incubo rappresentato attraverso un'interessante ed originale animazione ottenuta tramite l'uso di un comunissimo software con cui il regista svedese di origine egiziana Tarik Saleh ha dato vita a personaggi iperealistici e grotteschi allo stesso tempo. Le suggestioni kafkiane e le atmosfere distopiche alla Orwell purtroppo non sono supportate a pieno da una sceneggiatura convincente e le disavventure di Roger, il paranoico protagonista della storia, risultano (non so quanto volutamente) senza ritmo. Presentato al festival del cinema di Venezia lo scorso anno e non distribuito in Italia, merita comunque una visione (in rete si trova con i sottotitoli in italiano). Trailer

7 commenti:

  1. Ma sai che potrebbe piacermi un sacco! animazione e catastrofismo fantastico

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  2. non l'ho ancora visto perché ho sentito pareri poco entusiastici. e il fatto che sia senza ritmo (come dici) è una cosa preoccupante.
    comunque (forse) lo recupererò..

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  3. @ Marco:
    E' un film in cui è stato creato un vero e proprio mondo dove immergersi a livello visivo nel buio di una sala; sono convinto che visto nello schermo di un pc o in tv perda di fascino.

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  4. ...ho già i miei incubi...
    ho voglia di vedermi 'somewhere' invece.

    con affetto, mod

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  5. L'immagine è tutto, certi film solo al cine restano ... l'aspetto in qualche rassegna, se ne faranno ancora o si sono mangiati tutto.

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